Carla Marcone

Carla Marcone è nata a Napoli  in una calda notte di luglio, mentre nel mondo echeggiava la rivolta e le streghe tornavano bruciando il reggiseno in piazza.
Crescere in una famiglia di stampo patriarcale, dove, però, erano le donne a portare i pantaloni, ha sviluppato in lei un estremo senso di ribellione contro ogni sopruso, contro ogni  ingiustizia.
I suoi personaggi, di cui l’autrice racconta in uno stile  fatto spesso di parole sussurrate che nascondono segreti, affrontano nella maggior parte dei casi il proprio destino spinti dalla molla del “adessovifacciovedereiodicosasonocapace”, talvolta uscendone vittoriosi, altre delusi e sconfitti; ma è la vita, sì la vita, quella vera, quella della gente comune che  Carla Marcone  trasporta, riveduta e corretta dalla fantasia, nei suoi romanzi.
Ha pubblicato il racconto Favola d’Aprile (2004), e i romanzi Fiori di carta (Scrittura&Scritture 2005) e Teresa e la luna (Scrittura&Scritture, 2008).

Teresa Filangieri è nata da una nobile e influente famiglia. Sposa del duca Ravaschieri, perde la sua unica figlia Lina appena adolescente. Da quel momento in ogni bambino cencioso, solo, ammalato e affamato di una Napoli alle soglie dell’Unità d’Italia rivede sua figlia, e comincia a dedicare tutto il suo tempo a loro, adoperandosi affinché abbiano una sorte migliore. Lottando contro mille ostacoli, trova la forza e il coraggio di far costruire, impegnando la sua dote, il primo ospedale pediatrico a Napoli. Ruotano intorno a lei, in un ritmo narrativo vorticoso e avvincente, personaggi reali e di fantasia: il guappo Michele, al secolo ’o Belzebù, il servo Raffaele, la prostituta Maddalena, il gobbo Casanova e Paolina Craver. Una trama dal ritmo cinematografico per il nuovo libro di Carla Marcone che, dopo il successo di Fiori di carta, ci regala lo splendido ritratto di una donna complessa e passionaria sullo sfondo di un periodo storico di grandi superstizioni e incertezze.

Un romanzo fatto di storie nelle storie; di tanti personaggi indissolubilmente, ma misteriosamente, legati gli uni agli altri; non una ma diverse ambientazioni: il ’68, ma anche la seconda guerra mondiale. Così scopriamo Rossella, nata da una madre sorda e muta di fronte alla sordità del mondo, Fabian, il pesatore che viene da un paese dell’Est, Maria, Fatima che è costretta per la guerra a lasciare la sua terra, Linda ed Elena e il loro amore lesbico. E tanti altri personaggi. Ognuno di loro, come da un filo rosso sottile e quasi invisibile, è legato ad una misteriosa lettera custodita da Maria in un barattolo dai girasoli gialli. Una scrittura avvincente come il finale che incolla alla lettura fino all’ultima riga.

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